Arcipreti e Cioci, compagni di viaggio per la trasferta a Celleno, giocano d’anticipo, presentando Danilo Greco. Siciliano, canicattinese doc, ventitreenne, formatosi calcisticamente all’Akragas di Agrigento, conta già buone esperienze anche in categorie superiori. Ancora giovanissimo, ha giocato dieci partite, fra C e D, nell’Akragas, ma è il campionato d’Eccellenza quello dove sono emerse le sue migliori qualità. Usa, prevalentemente, il piede sinistro, il ruolo nel quale si esprime meglio è quello di mediano basso, davanti alla difesa. All’Orvietana serviva un centrale di centrocampo “di ruolo” e il ragazzo, che lascia per la prima volta la Sicilia, ha accettato di buon grado l’offerta dell’Orvietana. Adesso, è questione di ore, manca soltanto il secondo centrale. Il nome c’è già, anche se ‘il gatto e la volpe’ preferiscono non rivelarlo. C’è però la battuta di Arcipreti, con Cioci che annuisce, riguardo alle potenzialità dell’organico, compatibile con l’obiettivo play off. Che ben vengano, se così sarà, perché all’Orvietana e alla città serve riprendere con un entusiasmo, se possibile superiore a quello assaporato con la gestione Fiorucci, prima del tornado COVID.

A Celleno, nella seconda amichevole, avversaria la Lazio Primavera, l’Orvietana è uscita sconfitta per una rete a zero. Sciacca ha colpito due traverse, la seconda sul calcio di rigore che poteva valere il pareggio. Hanno giocato Di Patrizi, Lanzi, Frola nei secondi quarantacinque minuti, assenti a Promano. E’ stata partita vera, utile in questo momento, la rete subita è arrivata in contropiede. Circostanza che riporta all’anno scorso, quando, nelle prime apparizioni, i biancorossi concedevano spazi abbastanza larghi agli avversari. Poi le cose cambiarono in meglio. Probabilmente, le prime dosi della cura Ciccone contemplano tale tipo di reazione.