Conferenza stampa in una giornata festiva per Ignazio Abate in vista del posticipo. Ecco le dichiarazioni del tecnico:

"Cerco sempre di essere onesto e trasparente, il più sincero possibile con voi. Abbiamo fatto due-tre giorni in cui abbiamo caricato tanto dal punto di vista fisico, i ragazzi ci hanno dato dentro. E' stata un'altra settimana e ci hanno assicurato che sarà l'ultima dove si è parlato di extra campo. La squadra ha messo tutto quello che poteva sul campo. E' inevitabile che qualche pensiero vada sull'extra campo. Sono preoccupato per domani. Incontriamo una squadra tosta, con un allenatore molto esperto, hanno giocatori importanti davanti e dietro ed hanno una bella quadratura. Dobbiamo dare il massimo e superarci. Abbiamo bisogno dei nostri tifosi. La rifinitura non mi è piaciuta, non per quanto riguarda gli aspetti tecnico-tattici. Non li ho visti con la testa giusta. Fino a ieri abbiamo fatto una settimana ottima. Oggi ho qualche pensiero in più. Domani è una prova di maturità importante per noi. Capiremo se siamo una squadra che può ambire a fare un campionato importante. Abbiamo cose da migliorare, le miglioreremo. Per fare campionati di vertice servono determinate caratteristiche. Oggi non ho visto la squadra con gli occhi giusti, ma dal punto di vista mentale un pelino scarica. Ci può pure stare. Non bisogna però confonderlo con l'aspetto extra campo. Questo ci deve far capire, quando capitano giornate come oggi, molte cose si danno per scontate. Non eravamo scappati di casa prima, non siamo fenomeni oggi. Non si da nulla di scontato nel calcio. Tutti, e mi riferisco alle altre squadre aspettano che cadiamo. Gli altri allenatori dicono che siamo i favoriti perché abbiamo una grande rosa ma anche gli altri. Sapete da dove siamo partiti. Quanto abbiamo faticato. I ragazzi hanno creato un'anima. Hanno fame, ambizione. Bisogna dare i giusti meriti a loro. Non bisogna dare le cose per scontate. Cosa significa squadra forte? Se i ragazzi danno la sensazione che sono una squadra forte è perché hanno un'anima, che sono organizzati, che si aiutano. Un traguardo raggiunto con sacrificio e lavoro. Questa è la base dalla quale iniziare a lavorare. Dobbiamo avere il sangue agli occhi e fame. Non la pancia piena. La partita di domani per noi deve essere una finale di Champions. Poi se gli avversari saranno più bravi gli stringeremo la mano. Ho conosciuto il presidente D'Alessandro. Ha parlato già due volte alla squadra. Ha dato tranquillità per quanto riguarda i pensieri extra campo. E' stato molto chiaro. La situazione si sta delineando. Ci ha assicurato che non cambieranno più determinati equilibri. Ho sentito il direttore Foresti e l'ho ringraziato. Mi ha fatto crescere. Gli auguro il meglio. Sono dinamiche del calcio. Noi dobbiamo pensare al campo. A non rovinare tutto quanto abbiamo fatto di buono. C'è bisogno ancora di tanti sacrifici e di pedalare tanto".

LA SITUAZIONE E GLI INFORTUNATI "A me non piace piangermi addosso. Sta a me trovare soluzioni. Per domani ho provato qualcosina interpretando la partita. Abbiamo altre soluzioni. Non ci penso e non mi preoccupo. Non possiamo fare nulla. Dobbiamo tirare fuori il meglio. Qualche giocatore dovrà sacrificarsi di più. Fa parte di un percorso da gruppo. Krastev ha le qualità per giocare più da play che da mediano, deve alzare il livello della condizione fisica. E' stato fermo oltre venti giorni. Aspettiamo il recupero di Aloi. Sta andando bene. Dopo Ascoli dovrebbe riprendere con il gruppo. IL CAMPOBASSO Posso solo ringraziare Braglia per le parole che ha speso su di me. L'ho seguito, non lo scopro io. Ha fatto tanti anni di carriera importante. Sa il fatto suo. Sa dove mettere mano alla squadra. Non era così scontato che una squadra neopromossa trovasse così presto la quadra. Ho visto un gruppo forte. E' una partita difficile. Se pensiamo di stare lì dietro la linea della palla e aspettare l'episodio ne usciamo con le ossa rotte. Loro palleggiano bene dietro soprattutto sul lato sinistro. Domani c'è da correre ed essere aggressivi con la testa. Dobbiamo arrivare carichi senza pensare ai troppi complimenti che ci arrivano. Non siamo alti biondi e con gli occhi azzurri in questo momento. Nel calcio conta la partita che verrà non quella che è stata. In campo le energie vanno dosate. Qualcuno dovrà mettere qualche pezza in più, altri dovranno correre di più. Non possiamo fare tanta strategia. Non so se ci aspetteranno o saranno aggressivi. La squadra sarà pronta a battagliare. Nella nostra testa abbiamo l'idea di cercare di essere protagonisti. Se De Boer e Corradini sentono qualche dolore dobbiamo ascoltarli perché lì non ne abbiamo più. A me non piacciono i giocatori che si fermano per qualche dolorino. Poi ci sono gli esperti che conoscono il proprio corpo. I ragazzi sono mentalizzati. Continuano a spingere sempre. Dobbiamo scavare dentro noi stessi e trovare le motivazioni, volta dopo volta. Testa bassa e pedalare".

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