E' un Roberto Breda "molto felice" (parole sue) per la chiusura del calciomercato di gennaio alla vigilia della sfida casalinga al Como che ha appena accolto Gabriel Strefezza dal Lecce. Più che di riparazione, un mercato di "rivoluzione" per la Ternana che ha cambiato molte caratteristiche nel gruppo.

"La rosa è cambiata nelle caratteristiche, potenzialmente siamo più forti di quello che eravamo ma certe dinamiche non ci sono più. Bisogna essere pragmatici, non guardiamo quello che era ma guardiamo quello che è. Non è dipeso tutto dalla società ma da ragazzi che hanno fatto delle scelte. Sono contento che è finito e dobbiamo tutti ripartire da zero. Abbiamo fatto una partita importante con il Cittadella, per Venezia faccio fatica a giudicare e per la prima volta mi sono sentito impotente. Come guidare al buio, una partita non classificabile. Ripartiamo dal nostro modus operandi di sempre e cioè trovare soluzioni. La rosa di adesso mi permette una varietà più ampia rispetto alle caratteristiche, però chiedo ai ragazzi di non avere alibi e il primo che non deve averli sono io".

Numericamente la rosa è aumentata ed è rimasto anche un giocatore che aveva richieste come Luperini: "Un ragazzo esemplare in ogni situazione. Aveva pressioni e distrazioni, oggi è venuto col sorriso e questa è la cosa più bella della giornata. Torniamo ad avere certe caratteristiche che possiamo utilizzare. Sono arrivati tanti nuovi e dobbiamo fare velocemente 2-3 vestiti su misura".

A Venezia la partita si poteva sospendere? "Faccio ammissione di ignoranza, mi hanno detto che la regola della visibilità da porta a porta non esiste più ma non è cosi. Il problema durante la partita è stato sollevato. Sono andato dal quarto uomo al 15°-20° del secondo tempo e mi ha detto che anche al Var si vedeva bene. Forse avevano gli infrarossi".

Perchè tanti hanno chiesto di andare via? "Le operazioni di mercato non sono state fatte per monetizzare, ma per un disagio da parte di tanti. Me lo chiedo io anche io. Per alcuni il discorso economico era importante, altri ragazzi forse si sentivano chiusi anche se poi magari giocavano. E' una situazione anomala, mai avuto la sensazione che ci fosse da parte della società la volontà di monetizzare. Era solo il discorso di avere un gruppo che avesse la voglia. Il mercato è finito e questa è la cosa più bella. C'è un gruppo di qualità e ci sono giocatori importanti, dobbiamo creare un'idea di gioco che sia leader del gruppo mettendo le caretteristiche di tutti al servizio di questa idea".

Il tentativo last minute per Aramu era nell'ottica di legare più il gioco e dare maggior supportto a Gaston? Se vediamo Venezia questa necessita c'è, se vediamo Cittadella non si è vista. Aramu è simile a Gaston Pereiro e comunque il mercato finito. Adesso abbiamo possibilità di sfruttare caratteristiche diverse, a novembre eravamo più verticali, adesso dobbiamo creare una struttura di gioco più articolata".

Con Favilli squalificato e Zuberek infortunato, com'è la situazione di Dionisi? "Sta bene, è stato un discorso di scelte. Sono convinto che ci può dare una mano e ce la darà, fino a dicembre avevamo un modulo dispendioso in tante zone del campo e attaccanti che davano continuità quindi cercavo di mettere intensità altrove. Dionisi con le sue caratteristiche ci può dare una mano".

E' preoccupato? "Siamo messi meglio di quando sono arrivato perchè dovrei crederci di meno? Quando sono venuto sapevo che il gruppo aveva potenziale ma non avevo le risposte pronte. Adesso abbiamo una classifica migliore di inizio novembre. Le difficoltà ci sono anche adesso come c'erano prima, non vedo differenze. C'è solo da lavorare, metterci del nostro e togliere alibi. La speranza è piena, se non ce l'abbiamo noi non ce la devono avere altre 7-8 squadre che sono lì con noi".

L'avversario: "Il Como è squadra che ha identità e impianto di gioco ben marcato. Chi hanno preso è funzionale, se si sono rinforzati lo vedremo nei prossimi mesi. A me interessa domani, abbiamo voglia di fare una grande partita. Il Como cerca di comandare il gioco, impostarla su linee ben definite. Dobbiamo rendergli la vita non semplice e metterli in difficoltà"

Dei nuovi chi è pronto: "Non tutti sono pronti allo stesso livello, Amatucci e Zoia sono arrivati oggi".

Esiste una possibilità di abbandonare la mediana a tre e passare al 3-4-2-1, è sostenibile? "A Venezia per la prima volta non abbiamo segnato. Possiamo lavorare sia con mediana a due che con mediana a tre e con una o due mezze punte. Abbiamo lavorato questa settimana su 2-3 situazioni".

Favilli? "E' un giocatore importante per caratteristiche e per come vive il gruppo, è sempre stato al dentro anche quando era infortunato. Spiace la sua squalifica, mi ha detto che non ce l'aveva con l'arbitro ma era un'espressione perchè era arrabbiato per una cosa che non gli era venuta. Peccato che l'arbitro passava di lì. Spiace perchè un giocatore che vogliamo dentro la squadra".

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