L’Acea Pink Basket butta via letteralmente la vittoria sul parquet di Viterbo. E dire che le ternane avevano iniziato molto bene, con buone giocate in velocità, tanto da riuscire a guidare nel punteggio e di arrivare alla pausa lunga sul + 12. Alla ripresa, le laziali provavano la zona, ma la Pink riusciva ad attaccarla molto bene, costringendo così le padrone di casa a rinunciare a questa scelta tattica. Quando però il peggio sembrava passato, da una parte le umbre smarrivano la via del canestro, dall’altra Puggioni e Despaigne salivano in cattedra, per loro alla fine i punti saranno 42, ribaltando il risultato, riuscendo a mettere il naso avanti, con la Pink che riusciva comunque a chiudere il terzo semitempo sul + 1. Dopo un quarto parziale in sostanziale equilibrio, la squadra di coach Piermarini arrivava alle battute finali sul + 6, ma qui una serie incredibile di errori di marca ternana, uniti alla precisione chirurgica e al cinismo del duo Puggioni-Despaigne, consegnavano la vittoria di misura alle viterbesi. Come in tutti i finali di questo tipo, oltre ai tanti rimpianti, ci possono essere molte chiavi di lettura, scelte sbagliate della panchina, errore delle giocatrici in campo, ma il dato di fatto oggettivo è sicuramente che nei momenti più importanti, le altre squadre hanno giocatrici di categoria superiore, o fisicamente superiori, alle quali demandare i possessi decisivi. A livello di squadra, anche in questo caso, la prestazione della Pink è stata buona, con ben 11 giocatrici a referto, Margaritelli (nella foto) in doppia cifra, cosa veramente rara. Purtroppo è mancato l’acuto di qualcuna nei momenti decisivi. “E stata una partita giocata bene dalle mie ragazze avanti per tutta la partita – l’analisi del presidente Massimiliano Porcu - e poi hanno ceduto alla fine al fotofinish. La stagione, che si chiuderà domenica a Roma contro San Raffale, è stata sinceramente pesante per lo staff tecnico e le ragazze che, dall’inizio della stagione, hanno dovuto viaggiare per andarsi ad allenare fuori Terni e quando rimanevano in città, sostenevano allenamenti in una palestra scolastica con campo ridotto e tabelloni di legno. Le gare casalinghe le abbiamo giocate sempre fuori casa, su campi dove non ci allenavamo, fornendo quindi un vantaggio alle nostre avversarie. Inoltre mi piace ricordare che il nostro roster è assolutamente il più giovane del campionato. Detto questo devo ringraziare staff tecnico, dirigenziale ed atlete per il sacrificio sostenuto, ma allo stesso tempo credo e ritengo che in termini di risultati potevamo fare di più, come nel settore giovanile, funestato da infortuni che per il primo anno nella nostra storia non ci hanno permesso di portare a casa alcun titolo. Logicamente dopo questo quadro il primo che si deve mettere in discussione e che si deve assumere le responsabilità, sono sicuramente io, per me è un abitudine farlo tanto che sto programmando la prossima stagione con grandi novità, perché sono sempre più carico".