"Mario attende da un anno e mezzo un rimborso spese dalla Ternana di 3.500 euro...soldi che per molti non significano granchè, ma che per un ragazzo che guadagna 600 euro al mese pesano enormemente": testo e musica sono di Riccardo Calleri (nella foto a lato), procuratore di Mario Pacilli. Una storia che rischia di diventare molto più delicata di quanto ci si possa aspettare, quella di Mario Pacilli. Perchè tocca argomenti personali e famigliari che non vogliamo, per la loro riservatezza, divulgare.
Sta di fatto che Mario Pacilli, prodotto del vivaio della Lodigiani prima e della Ternana poi, ha lasciato la squadra di Giorgini. "Mister, io oggi pomeriggio non vengo, mi scusi" ha detto con una telefonata poco meno di una settimana fa al tecnico Giorgini.
Al centro della disputa ci sono divergenze sull'importo del contratto che la Ternana ha proposto al giocatore in occasione del suo primo passaggio nel mondo dei "grandi": questo il sunto, nudo e crudo, della disputa.
La Ternana, stando al racconto di Riccardo Calleri, avrebbe proposto un "contratto che sfiora il minimo federale". Mario Pacilli vuole andar via per i soldi; è vero. Ma Calleri ci tiene a sottolineare che "Mario alla Ternana lo scorso anno guadagnava 600 euro al mese. Nelle ultime due stagioni non abbiamo fatto altro che chiedere un adeguamento dello stipendio per un ragazzo che non naviga nell'oro e che è stato comunque usato in pianta stabile in prima squadra, tanto da collezionare 27 presenze. C'è anche un rimborso di 3500 euro che la Ternana gli deve da un anno e mezzo e che per lui rappresenterebbe una boccata d'ossigeno.Abbiamo chiamato più volte in sede per avere notizie del rimborso di Pacilli e ci veniva assicurato che i soldi sarebbero arrivati a breve. Mario sta ancora aspettando. Ho più volte detto a Giuliano Pesce che ci sono squadre in serie B, C e all'estero che vogliono Pacilli e che gli garantirebbero la possibilità di avere uno stipendio degno. Non parlo di cifre astronomiche, parlo semplicemente di uno stipendio in grado di garantire a Mario un minimo di serenità dal punto di vista economico".La risposta della Ternana sarebbe stata "un contratto da 25 mila euro annuali con 5 mila euro di premio, con la convinzione che Mario non avrebbe potuto rifiutarsi di accettare". Perchè il regolamento federale dice che il passaggio dalla condizione di "giovane" a giocatore "adulto" può avvenire con un adeguamento da parte della società al minimo salariale stabilito, in relazione alla categoria d'appartenenza. "A Mario è stato offerto poco di più, senza vitto e alloggio. Al punto da indurlo a pensare ad una presa in giro".
Pacilli, raggiunto telefonicamente, ha ribadito tutto il suo amore per la Ternana: "A Terni sono stato benissimo, devo tutto alla città e ai tifosi, senza dimenticare i tecnici che mi hanno fatto crescere".
E tra questi tecnici c'è Claudio Tobia; il primo ad allenarlo dal momento del suo arrivo: "Era un ragazzino che mostrava già grandi numeri. Al di là della questione fra Ternana e giocatore, nella quale non voglio entrare perchè non conosco bene la situazione, posso dire che Mario è sempre stato un gran faticatore. Mai un ritardo, mai una parola fuori posto, sempre molto attento e rispettoso".Insomma, che Mario Pacilli si sia montato la testa al punto da pensare che la Ternana gli vada stretta non sembra probabile. "Proviene da una famiglia semplice, è un ragazzo umile ed è consapevole di cosa sia il sacrificio. Non ce lo vedo a fare la prima donna".
Riccardo Calleri è convinto di poter percorrere la strada che allontanerebbe Pacilli dalla Ternana: "Credo sia impossibile che Mario giochi a Terni la prossima stagione. Se non sono stati in grado di offrirgli un contratto adeguato in tutto questo tempo, non vedo come possano cambiare idea adesso".
L'impressione è che la diatriba possa finire nella aule della giustizia sportiva, con la Ternana che potrà far appello ai regolamenti federali e Pacilli che potrebbe sostenerne la non validità nel caso di tesseramento con una società straniera. Perchè di pista "estera" si parla da più parti.

COSA DICE IL REGOLAMENTO

Lo scontro fra la Ternana ed il procuratore di Mario Pacilli riguarda soprattutto l'interpretazione dell'art.33 delle Norme Organizzative Interne della FIGC.
L'articolo in questione afferma che: " La società per la quale è tesserato il “giovane di serie” ha il diritto di stipulare con lo stesso il primo contratto di calciatore “professionista” di durata massima triennale. Tale diritto va esercitato esclusivamente nell’ultimo mese di pendenza del tesseramento quale “giovane di serie”,con le modalità annualmente stabilite dal Consiglio Federale"

Ed è sulla parte evidenziata che le due parti potrebbero contendersi la disputa. Da un lato la Ternana che potrebbe sostenere l'interpretazione del "diritto" di stipulare il contratto con il giovane come "esclusività". Dall'altro il giocatore che potrebbe sostenere la non validità della norma al di fuori dei campionati italiani

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