"A che punto è lo stato di attuazione della riforma dell'Istituto Prosperius di Umbertide?". La Nazione riporta l'interrogazione alla giunta regionale della consigliera Donatella Porzi che vuole sapere se "sia stata effettivamente sottoscritta la più volte annunciata convenzione con un socio privato e quali siano gli eventuali ostacoli che impediscono la piena attuazione dalla legge regionale 102021".

Il disegno di legge sulle "sperimentazioni gestionali di servizi innovativi in sanità" è stato approvato dall'assemblea legislativa nel giugno 2021. Sei mesi dopo, a gennaio 2022, l'assessore regionale alla Sanità, Luca Coletto, in risposta all'interrogazione del consigliere Michele Bettarelli annuncia: "La governance di Prosperius, dopo decenni, sarà attribuita ad un consiglio di amministrazione a maggioranza pubblica". Con la pubblicazione da parte di Sporterni del parere richiesto dalla Direzione Salute e Welfare all'ex ministro della Sanità, Renato Balduzzi, sulla procedura adottata dalla Ternana per il progetto stadio-clinica in Conferenza dei servizi, i riflettori tornano ad accendersi sulla clinica riabilitativa di Umbertide.

Cosa sono le sperimentazioni gestionali e cosa c'entra l'Istituto Prosperius Tiberino?

Un modello che sfrutta le conoscenze gestionali e il know-how di partner privati per inserirle nel pubblico, con lo scopo di fornire servizi sanitari in condizioni di efficienza, risparmio ed efficacia. Ecco cosa sono, in estrema sintesi, le sperimentazioni gestionali. "La gestione pubblico-privato in sanità e modelli di sperimentazioni e innovazioni gestionali a confronto" sono alla base di una ricerca i cui risultati vengono presentati il 21 giugno 2019 a Roma, presso l'Istituto Superiore di Sanità. Condotta da Promo PA Fondazione e promossa dalla Clinica di Riabilitazione Toscana di Terranova Bracciolini, la ricerca è stata il punto di partenza per avviare un confronto sulle sperimentazioni e le innovazioni gestionali in sanità.

Nel question time del 21 luglio 2020 il consigliere Michele Bettarelli chiede all’assessore Coletto "chiarezza sul futuro dell’Istituto Prosperius di Umbertide poiché, da informazioni ricevute, sembra che il progetto di bilancio di esercizio 2019 sia stato approvato a maggioranza dall’Organo amministrativo dello stesso Istituto con il voto contrario del presidente, delegato dal sindaco di Umbertide e dal rappresentante della Asl 1".

In quella stessa sede Coletto spiega che l’Istituto Prosperius ha potuto prevedere modelli gestionali innovativi anche con società a capitale misto pubblico-privato, quindi era stata deliberata una proroga della società sino al 31 dicembre 2050. Ma con il decreto legislativo, intervenuto nel frattempo a stabilire che nelle sperimentazioni il socio privato non può avere più del 49 per cento, la Regione è costretta a riallineare e portare nella legittimità una struttura che funziona bene e procura anche mobilità attiva.

Il Centro riabilitativo di Umbertide dispone di 112 posti letto e 120 dipendenti. Curiosamente, nella relazione illustrativa della legge, l'Ausl Umbria 1 aveva richiesto un parere sugli assetti giuridici e istituzionali del Prosperius, proprio al professor Renato Balduzzi. Consulenza finalizzata ad approfondire la legittimità dell'allora costituzione societaria e i provvedimenti da tenere, da parte regionale.

Nel 2021 arriva il disegno di legge composto da sette articoli, uno dei quali (il sesto) disciplina la sperimentazione gestionale. Un passaggio che avrebbe dovuto permettere al Prosperius di continuare a fare attività riabilitativa ad alti livelli e al contempo di continuità e stabilità ai posti di lavoro e ai professionisti che in questi anni hanno garantito prestazioni di eccellenza. Ma come si lega questo alla Ternana?

Tornando al parere di Balduzzi sul progetto stadio-clinica, l'ex ministro parla di "impossibilità giuridica di procedere secondo il percorso proposto dal proponente, facendo eventualmente salva la sola autorizzazione alla realizzazione della struttura sanitaria" ma individua "una possibile pista per futuri approfondimenti" e parla di "eventuali alternative procedimentali, tali da offrire comunque una risposta alle esigenze sottese al progetto stesso e alle attese di un territorio". In questo senso la Regione Umbria potrebbe "avviare, all’interno della discussione in corso sul nuovo Piano sociosanitario regionale, una ricognizione delle esigenze della programmazione sanitaria nell’area della Provincia di Terni, dalla quale potrebbe emergere uno spazio per l’Azienda unità sanitaria locale nel senso dell’attivazione di una chiamata di disponibilità di soggetti privati, anche non profit" e quindi "valutare la praticabilità di una sperimentazione gestionale".

Questo il passaggio citato da Balduzzi: "La legge regionale 23 giugno 2021, n. 10 (Disposizioni in materia di sperimentazioni gestionali di servizi innovativi) ha confermato l'interesse regionale alla prosecuzione dell’attività della società, ancorandolo alle due condizioni sostanziali che il servizio sanitario offerto non soltanto venga mantenuto, ma altresì sviluppato, e che rimanga un servizio specialistico di eccellenza nel campo della riabilitazione. Tra i criteri richiamati, particolare interesse rivestono, anche in relazione alla vicenda oggetto del presente parere, quello relativo alle caratteristiche del socio privato (privilegiare nell'area del settore privato il coinvolgimento delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale), e del tetto di partecipazione del privato al capitale sociale (limiti percentuali non superiore al quarantanove per cento)".

Balduzzi suggerisce quindi alla Regione Umbria un "percorso di attenta individuazione della tipologia di assistenza e del settore in cui svolgere la sperimentazione gestionale, anche alla luce degli standard ospedalieri di cui al d.m. 70/2015 e, più recentemente, del riordino della sottorete sanitaria territoriale avviato con il d.m. 77/2022. In secondo luogo e parallelamente, la Regione o, in alternativa, l'Azienda unità sanitaria locale, potrebbe procedere all’individuazione del socio privato, tenendo conto sia delle regole nazionali (recepite a livello regionale) concernenti lo spazio per il non profit, sia dell’art. 4 della legge regionale n. 10/2021, in cui si prevede che l’attivazione della sperimentazione avvenga a seguito di una procedura di evidenza pubblica per la scelta del socio privato".

Ma secondo l'interrogazione della consigliera Porzi, riportata oggi da La Nazione, ci sono ostacoli che impediscono la piena attuazione dalla legge: "L’Istituto Prosperius è passato da un utile di 589.983 euro del 2019 ad una perdita di 402.187 euro come evidenziato dagli ultimi dati pubblicati sul proprio sito istituzionale. La legge regionale, all’articolo 6, stabilisce che "la Regione, per garantire la continuità del servizio sanitario e di consentire il mantenimento e lo sviluppo di un servizio specialistico di eccellenza nel campo della riabilitazione, autorizza la USL Umbria n. 1 ad adeguare la propria quota di partecipazione azionaria sino all’individuazione di nuove forme di gestione", ma secondo Porzi ad oggi tutto e rimasto al palo. "Alla luce dei numerosi proclami dei partiti di maggioranza - rimarca - che avrebbero portato alla grande riforma dell’Istituto Prosperius, ad oggi nulla è cambiato. Rispetto alle scadenze previste dalla legge, in sede di commissione competente, era emerso che gli incontri e il confronto tra le parti coinvolte avrebbe portato ad individuare "la metà di aprile quale termine per la firma della convenzione per l’utilizzo dei beni in concessione ed entro la fine di quel mese alla sottoscrizione del preliminare". Sembrerebbe però - rimarca Porzi - che siano emerse posizioni divergenti e confliggenti tra i vari livelli di management della Regione".

Ulteriori chiarimenti e spiegazioni si avranno, si spera, dopo la Conferenza dei servizi di domani.

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