Beppe Signori dice addio alla Ternana e a Terni. Oggi pomeriggio all’Hotel Garden la sua ultima conferenza stampa davanti a giornalisti e un piccolo gruppo di tifosi. Un incontro da lui stesso voluto per salutare la città e quanti, anche addetti all’informazione, hanno collaborato con lui in questi sei mesi. Il “consulente di Dominicis” ha incontrato prima l’amministratore unico, gli altri dirigenti e la squadra e poi si presentato davanti a telecamere e microfoni per quella che è stata la sua ultima conferenza stampa a Terni.
“Faccio al contrario di quello che si fa di solito e comincio salutando le persone con cui ho lavorato compresi i giocatori anche se con loro ho parlato prima di venire qua dicendogli che questa è stata una esperienza finita male, ma come tutte le esperienze potrà servire a qualcosa”.
Signori è un fiume in piena. Parla delle motivazioni che lo hanno spinto a dimettersi, ma queste già si conoscono. Qualcun altro faceva il mercato al suo posto, operava alle sue spalle e lui si sentiva scavalcato e questo, un uomo del suo calibro, non può e non deve accettarlo. Signori parla del suo rapporto con Dominicis, del “suo” mercato e su come gli abbia dato fastidio il fatto che “il responsabile del settore giovanile” abbia telefonato ad alcuni giocatori per comunicare loro che erano sul mercato, quando lui non sapeva ancora niente. Signori non fa nomi, ma il “responsabile del settore giovanile” tutti sanno che risponde alla persona di Giuliano Pesce. “Ho dato le dimissioni perché non c’erano più le condizioni iniziali e perché non potevo più svolgere il mio compito come volevo. Nella mia carriera di calciatore non sono mai stato uno con un ruolo marginale e anche nella mia carriera extracalcistica voglio sia cosi. La società manca di chiarezza nel definire i ruoli e compiti che ognuno ha. Situazione che poi si ripercuote nei confronti della squadra. Finchè non ci sarà chiarezza all’interno di questa società ci saranno sempre delle problematiche”. Poi il punto caldo, il nocciolo della questione e quindi la goccia che ha fatto traboccare un vaso già colmo: “Si sono presentati molti problemi e nonostante le assicurazioni della società negli ultimi mesi le cose sono andate sempre più peggiorando. C’era qualcuno che mi metteva i bastoni tra le ruote. Il responsabile del settore giovanile chiamava giocatori per comunicargli che erano sul mercato, questi a loro volta mi richiamavano e io non sapevo niente. Si era creata una situazione dove io non contavo niente e quindi ho preferito andare via. Io non sono il servo di nessuno e con queste dimissioni l’ho dimostrato”. La società stessa non ha fatto niente per trattenerelo. “L’unico che ha cercato di trattenermi è stato Simone Montemari che poi è stato l’unico con cui ho avuto un certo tipo di rapporto all’interno della società. Dominicis mi ha detto solamente che lui si avvaleva della collaborazione di altri consulenti, ma di cui io non sapevo niente. Era giusto forse che lo sapessi. Mi ha detto che è stato un piacere conoscermi”. Altri consulenti quindi. Qualcuno fa a Signori un nome e lui risponde: “Mascella? So che faceva il portiere, ma con lui non ho mai collaborato. Se ha portato avanti alcune trattative? Non mi fate dire cose che già sapete. Io so che il mercato di agosto in parte l’ho fatto io contattando giocatori come Concas, Guerrieri e Tedeschi. Riganò non l’ho contattato io e neanche gli ultimi arrivati Bertoli e Burrai. A gennaio ho solo trattato dei giocatori in uscita, Guerrieri e Lacheeb”. La conferenza si avvia alla fine. Strette di mano a Signori, un grande campione del calcio giocato del passato che del presente ricorderà solo la brutta esperienza ternana come dirigente. Ma come ha detto lui stesso le esperienze belle o brutte che siano ti aiutano a crescere e maturare. Addio Signori e in bocca al lupo.