Dopo tre mesi, come un fulmine a ciel sereno, sono arrivate le dimissioni di Angelo Dedoati dalla carica di presidente della Ternana. Al di là della fredda comunicazione ed alle frasi di rito è importante il motivo che ha portato Deodati a prendere questa decisione, un motivo scatenante che lo stesso imprenditore laziale ha illustrato senza mezzi termini in un'intervista telefonica rilasciata per il TG Sport di Nuova Teleterni. "Non è possibile che la proprietà lasci a Natale i propri dipendenti senza gli stipendi, è un'assurdità e non è mai successo in una qualsiasi squadra di calcio, figuriamoci alla Ternana". Deodati, riferendosi a Edoardo Longarini (nella foto), ha parlato poi di accordi disattesi che avevano costituito la base dell'intesa sfociata con l'arrivo dello stesso Deodati in rossoverde: “è Longarini che deve occuparsi della gestione perché è lui il proprietario delle azioni. Io ci ho messo un sacco di soldi, diciamo circa cinquecentomila euro. Ma a quale titolo? Non posso entrare in possesso delle azioni perché una parte sono sotto sequestro cautelativo come ben sapete, né ho avuto altri accordi scritti che tutelino il mio impegno. Però, nonostante tutto io sono sempre stato accanto alla squadra. Posso anche aver sbagliato qualcosa, ma credo mi debba essere dato atto di avercela messa tutta e di aver contribuito a ricreare un gruppo solido, forte e determinato. Un gruppo che si è compattato intorno all'allenatore e che potrà darci grandi soddisfazioni, ne sono convinto. Ma anche per questo non possiamo permetterci di tradire le sue giuste aspettative, anche per gli impegni che mi ero preso con questa città”. Poi tornando sul discorso economico, dalla prima squadra al settore giovanile (ricordiamo la vertenza dello staff sanitario delle squadre giovanili che non viene pagato da questa estate n.d.r.) Deodati ha rincarato la dose: "ho detto a Longarini che ci sono da pagare fornitori e dipendenti e lui mi ha risposto pagali te. Ma ti pare che io metto dei soldi per una cosa di cui non sono proprietario! Io, sia chiaro, non voglio fare il capro espiatorio per Longarini".
IL FUTURO
Deodati è ricorso al gesto forte per cercare di mettere intorno ad un tavolo Longarini e trovare una soluzione definitiva per questo periodo di traghettamento fino a quando non si avrà una schiarita sul fronte delle quote societarie. Insomma Deodati vuole da una parte mantenere la promessa per gli stipendi e lascia aperto uno spiraglio nel caso auspicato di un confronto a360° sul futuro della società con Longarini. In caso contrario è difficile fare previsioni sullo scenario rossoverde per il 2011.

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