Sarà Francesco Zadotti, il presidente del collegio sindacale, a tentare la mediazione tra Edoardo Longarini e Angelo Deodati. Zadotti incontrerà nelle prossime ore il proprietario della Ternana per cercare di dirimere le incomprensioni sorte con il presidente Angelo Deodati che ha recentemente rassegnato le proprie dimissioni. Deodati e Longarini non si sono sentiti durante la prima parte delle festività natalizie. Il primo a Roma l’altro a Cortina. In mezzo una Ternana che rischia di essere sballottata da una parte all’altra senza riuscire ad imboccare la giusta via che porta alla tranquillità gestionale, ingrediente indispensabile per ottenere buoni risultati sportivi. I due non si sono parlati e per loro cercherà di farlo Francesco Zadotti, il presidente del collegio sindacale che, pure lui in vacanza a Cortina, incontrerà Edoardo Longarini, tutt’ora proprietario del pacchetto azionario rossoverde, per cercare di sistemare la questione. Una incomprensione sui metodi di gestione del club che è esplosa per il mancato pagamento di uno stipendio ai calciatori prima di Natale. Un fatto marginale, se vogliamo, soprattutto di forma visto che ormai la gran parte dei club paga appena prima del periodico controllo della Covisoc sulla gestione amministrativa. Un fatto formale legato anche alla promessa fatta da Deodati ai calciatori nel giorno dello scambio di auguri. Deodati che nella sua gestione punta tutto sul feeling con squadra e tecnici non vuole perdere la faccia con loro e così ha richiamato Longarini al rispetto degli accordi presi. Accordi che, secondo la versione fornita da Deodati, impegnerebbero comunque il patron marchigiano nella gestione del club avendone per intero la proprietà. Deodati invece interverrebbe come sponsor garantendo comunque il proprio contributo per quel che riguarda la campagna acquisti invernale. Un malessere, quello ufficializzato con le dimissioni di Deodati, che andava avanti da qualche tempo. Perché anche i mal di pancia di Alberto Gianni erano legati ai metodi di gestione della società tanto da portare l’ex presidente ad un progressivo allontanamento, anche se non ha mai ufficializzato le dimissioni dal ruolo di direttore generale. Una situazione resa ancora più complicata dal sequestro di una parte del pacchetto azionario imposto dal giudice che segue il fallimento di una delle società che fa capo al gruppo Longarini e che detiene, appunto, una quota delle azioni rossoverdi. Una sorta di labirinto nel quale è difficile ritrovarsi e dal quale Deodati e Longarini dovranno uscirne fuori senza danni. Anche perché dovesse andare a monte il tentativo di mediazione di Zadotti si arriverebbe alle dimissioni dell’intero consiglio di amministrazione con conseguenze facilmente prevedibili.

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