Il 6 maggio scorso l’associazione Simboli e Colori aveva inviato un esposto alla Procura Regionale della Corte dei Conti in merito alla Convenzione per lo stadio Liberati tra il Comune di Terni e la Ternana Calcio. Dopo aver chiesto l'accesso agli atti e valutato la documentazione l'associazione avrebbe rilevato tutta una serie di irregolarità che risalirebbero ai primi giorni successivi alla firma avvenuta nell'aprile del 2008. L’esposto chiede di "verificare se dal momento della stipula della Convenzione tra la Ternana Calcio ed il Comune di Terni sia stato fatto tutto quanto necessario per il rispetto della Convenzione stessa e soprattutto a tutela dell'erario municipale, quindi della città e dei cittadini".

Oggi l’Associazione rende nota la copia della ricevuta di spedizione del 6 maggio 2011 e dell’avviso di ricevimento del 11 maggio 2011 (nella foto). “Dopo una prima disamina delle quote societarie della Ternana Calcio SpA – spiega in un comunicato l’Associazione - risultanti dalla visura della Camera di Commercio, abbiamo percepito che tale questione non ha, almeno in apparenza, destato grandi interessi. Siccome noi siamo testardi, riteniamo, al contrario, che questo aspetto meriti attenzione, quindi stiamo procedendo con ulteriori approfondimenti e verifiche, ovviamente sempre nei limiti di ciò che è legalmente e pubblicamente consentito, così da avere un quadro completo della situazione e portare i risultati della nostra ricerca a conoscenza dei cittadini”.

“Verba volant, scripta manent” recita in testa il comunicato che prosegue poi con un richiamo ai vertici della società rossoverde, in particolare a colui che è stato nominato presidente (“traghettatore” per sua stessa definizione” e cioè il commercialista romano, Francesco Zadotti. “Confidiamo comunque in un aiuto da parte del neo Amministratore Unico rossoverde, Dott. Zadotti, che, se pur da poco insediato, sarà certamente informato della situazione societaria che è andato ad amministrare, al contrario di quanto sembra abbia dichiarato il suo predecessore in un’aula di Tribunale”.

Un futuro incerto e un presente quanto meno nebuloso quello del sodalizio rossoverde, con la squadra che dopo l’inopinata sconfitta casalinga con l’Andria (2-3, quando al 90° era in vintaggio 2-1 e di fatto salva) è attesa dal doppio playout con il Foligno, e con la nota vicenda delle quote ancora di apparteneza di Edoardo Longarini poste sotto sequestro. “Per tale motivo, e per le altre questioni sulle quali ci piacerebbe avere chiarezza in qualità di cittadini e tifosi, ci permettiamo di elencare alcune domande alle quali vorremmo avere risposta dall’interessato, e non anche da intermediari di cui sinceramente non abbiamo bisogno”.

Sono quattro le domande che l’Associazione Simboli e Colori rivolge al dott. Zadotti che riportiamo integralmente.

1) Egr. Dott. Zadotti, nei mesi scorsi l’Amministrazione Comunale ha notificato alla Ternana Calcio spa una ingiunzione di pagamento per i canoni scaduti relativi alla Convenzione per l’uso dello Stadio Liberati; alla scadenza dei termini per il pagamento e/o per l’opposizione, la Ternana Calcio spa, secondo quanto affermato pubblicamente dagli Amministratori Comunali, non avrebbe effettuato né l’uno né l’altro: ci può confermare questo o, se la cosa è inesatta, darci prova (non parole) che attesti il pagamento, oppure la presentazione dell’opposizione - nei termini, o fuori termini - in modo che i cittadini e i tifosi possano sapere quale sia la verità, quindi chi dica cose vere e chi quelle non vere?

2) Egr. Dott. Zadotti, dalle visure camerali della Ternana Calcio spa, risulterebbe che una parte delle quote pari a circa il 29,20% riconducibili a Edoardo Longarini nella Sviluppo Editoriale s.r.l., sono sottoposte a sequestro giudiziario dal Tribunale di Roma, mentre un’altra parte della quote pari a circa il 42,74% di proprietà di Edoardo Longarini, sono sotto richiesta di sequestro conservativo avanti al Tribunale di Terni, con udienza fissata al 28.10.2011.
Quali sono le strategie della Ternana Calcio spa che Lei amministra per dissequestrare le prime e per impedire il sequestro delle seconde, ovvero per salvaguardare l’esistenza della stessa società?

3) Egr. Dott. Zadotti, dalle visure della Ternana Calcio spa risulta che una importante parte delle quote pari a circa il 28,06% sono detenute dalla Fiduciaria San Babila SpA di Milano. La domanda principale sarebbe quella di conoscere per conto di chi la Fiduciaria detiene le quote, ma dando per scontato che non avremo risposta - visto che uno degli scopi principali di chi si affida ad una Fiduciaria è per l’appunto quello di non comparire - ci basterebbe sapere quali poteri ha la Fiduciaria nella gestione della Ternana Calcio spa, sorgendo spontaneo il dubbio che tutte le lotte intestine che hanno caratterizzato per sette anni la vita della Società potrebbero derivare da contrapposizioni tra le diverse entità.

4) Egr. Dott.Zadotti, nel corso di una intervista telefonica a Nuova Teleterni del 10 maggio 2011, ripresa poi da siti web, Lei ha affermato che “la salvezza è fondamentale nel quadro societario, perché il risultato sportivo resta fondamentale per il futuro. Stiamo rimettendo a posto anche i conti economici, abbiamo pagato calciatori e fornitori. Ma tutto sarebbe vano senza la conquista della salvezza". Potrebbe spiegarci meglio il senso di queste affermazioni o dobbiamo intendere che il futuro della Ternana dipende soltanto dall’avvenuta salvezza, obiettivo peraltro discutibilmente perseguito durante la gestione di questa ennesima sciagurata annata, e che una malaugurata retrocessione segnerebbe anche la fine della nostra squadra?