Il poker di vittorie della Ternana, oltre ai nomi di giocatori che finora hanno fatto la differenza, porta anche la firma del tecnico, Gabriele Baldassarri. E proprio su di lui vorremmo soffermarci, perché l’allenatore della Ternana sembra, al pari dei suoi ragazzi, letteralmente trasformato rispetto allo scorso anno. Scherzandoci su e parafrasando il gergo informatico si può sostenere di esser di fronte alla versione 2.0 di Gabriele Baldassarri. Un update talmente consistente da indurre il tecnico che lo scorso anno veniva criticato per la mancanza di coraggio, a mettere in discussione tutto; perfino la difesa a quattro, come in occasione della vittoria ottenuta sul Taranto.
Va detto che Baldassarri non ha abbandonato il 4-4-2 di partenza, del quale è un profondo sostenitore. Ma rispetto alla passata stagione, ha cominciato ad “osare” di più, tanto che il suo apporto nell’ambito delle quattro vittorie ottenute, è stato tangibile.
La gara capolavoro, finora, è quella giocata contro il Taranto. Una partita giocata in campo ed in panchina, dove Baldassarri ha letteralmente stracciato l’avversario Braglia. Il cambio di modulo della Ternana che contro i pugliesi è passata a difendere a tre, le continue richieste a Noviello di infilarsi tra le linee avversarie e una serie di soluzioni offensive estremamente incisive hanno messo k.o. gli avversari. Senza contare l’ottima intuizione di affidarsi a due ragazzini come Alessandro e Lacheheb per costruire la rimonta. C’è chi dice che i giovani debbono essereusati col contagocce e solo in situazioni adatte alla loro crescita: Baldassarri, consapevole della caratura dei suoi “ragazzini”, li ha mandati in campo mentre la squadra faticava ad esprimersi contro una “corazzata” che, seppur non in grande forma, annoverava nomi dal curriculum eccellente.
Il tecnico sembra sia riuscito ad imprimere ai suoi giocatori anche quella capacità di soffrire che è stato l’emblema della vittoria di Ferrara: freddezza e sofferenza per una Ternana che contro la Spal non ha certamente fatto la partita, ma ha portato a casa 3 punti d’oro.
E che dire della gara vittoriosa contro il Potenza? La migliore Ternana della stagione e, forse, dell’era Baldassarri, non ha costruito la vittoria solo grazie alle scorribande di Concas e di Piccioni, o alla sapiente regia di Di Deo. La vittoria è giunta anche grazie alle intuizioni di un tecnico che ha chiesto e ottenuto dai suoi un gioco “corto”, basato sul giusto mix fra ripartenze, verticalizzazioni e una sacra “pazienza”, utile nel tentativo (andato a segno) di impadronirsi del centrocampo e costruire proprio lì, la vittoria che è valsa primato e record di vittorie.
E pensare che il tecnico rossoverde è stato, sostanzialmente, fra gli ultimi tasselli inseriti in organico, considerato che ha raggiunto la squadra quando questa era già in ritiro.

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