Sono passati dieci anni esatti dall'impresa mitica e leggendaria che costò la vita a Stefano Zavka.

Lo scalatore ternano, ragazzo umile e semplice e per questo apprezzato da tutti, partì alla conquista del K2 dopo un precedente tentativo andato fallito due anni prima. Con la spedizione "Mountain Freedoom" quel 20 luglio 2007 Stefano raggiunse la cima, dopo giorni e giorni di fatiche. Poi la drammatica discesa, lungo la quale - per motivi che ancora oggi restano in parte misteriosi - non riuscì a tornare al campo base.



Dopo dieci anni il ricordo di Stefano resta vivo in molti modi: tra i suoi amici più stretti, tra chi gli ha voluto bene, tra quanti l'hanno conosciuto in montagna, ma anche tra i tanti ternani che ne hanno semplicemente sentito parlare per le sue imprese e per la sua attività alpinistica. I genitori, i familiari e molte altre persone stanno facendo tanto, anche attraverso l'associazione che porta il suo nome, spesso in collaborazione con il Cai, per ricordare Stefano, ma soprattutto per cercare di trasmettere ad altri il suo spirito, il modo in cui si rapportava con la montagna, la sua semplicità, la sua umiltà.

Del 20 luglio 2007 resta un ricordo vivo, di un giorno straordinario e tragico durante il quale la felicità si trasformò in angoscia. In realtà la certezza della scomparsa di Stefano arrivò solo molte ore dopo, nei giorni successivi e questo contribuì a far crescere la partecipazione di tutta la città alla preoccupazione della famiglia e degli amici.

Oggi, a distanza di dieci anni, è importante pensare a Stefano come a un ragazzo ternano che è stato capace, con la sua determinazione, con la sua semplicità e la sua umiltà (tutte doti molto ternane), di andare oltre, di cercare la propria realizzazione personale - non certo economica - con le sue sole forze, con professionalità, ma anche con l'amore, con la fantasia e con una costante ricerca della bellezza che erano ingredienti fondamentali della sua attività alpinistica e soprattutto della sua vita. Per questo, specie in questa fase della sua storia, la nostra città non dovrebbe dimenticarsi di Stefano.

In occasione del decimo anniversario, lo scorso 26 maggio al Caos di Terni è stato presentato il libro "Salire con Stefano" di Lorenza Moroni (Ricerche&Redazioni Editore), splendido ritratto dell'alpinista ternano e della sua filosofia di vita da parte di una delle sue più care amiche e compagne di arrampicata.

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