Il calcio italiano piange la scomparsa di Gianluca Vialli, portato via a 58 anni da un cancro al pancres che lo aveva colpito cinque anni fa. Campioni di oggi e del passato, le squadre in cui ha militato e quelle a cui ha fatto caterve di gol, i tifosi e non solo gli appassionati di calcio, ricordano oggi il campione che Vialli è stato in campo ma anche e soprattutto fuori, con l'esempio e la dignità testimoniata negli anni della malattia.

Da quando raccontò commosso in tv di avere due obiettivi "non morire prima dei miei genitori e portare le mie figlie all'altare" all'intervista con Alessandro Cattelan: "Sento di avere sempre meno tempo per essere un buon padre". E poi il discorso alla Nazionale due giorni prima della finale di Euro 2020: "L'onore spetta all'uomo nell'arena, l'uomo il cui viso è segnato dalla polvere, dal sudore e dal sangue. L’uomo che lotta con coraggio, che sbaglia ripetutamente, sapendo che non c’è impresa degna di questo nome che sia priva di errori e mancanza". L'immagine simbolo dell'abbraccio con Roberto Mancini dopo i rigori con l'Inghilterra.

Campione di livello mondiale, lo scudetto e le coppe con la Samp, la Champions alzata al cielo da capitano della Juve, il Chelsea. Vialli affrontò una volta anche la Ternana quando vestiva l'azzurro della Nazionale militare. Il 25 marzo 1987 la Nazionale militare, che poi si sarebbe laureata campione del mondo in estate, affrontò in amichevole le Fere al Libero Liberati. In quella squadra c'era anche Gianluca Vialli che segnò uno dei gol della partita che finì 5-2. Gli Azzurri schieravano, tra gli altri, Ruotolo, Pioli, Evani, Cucchi, Bonetti e Baldieri. Per la Ternana del presidente Migliucci e allenata da Facco andarono a rete Di Carlo e Bartolucci.