Il Tabellino

V. A. SANSEPOLCRO – ORVIETANA 2-1

V. A. SANSEPOLCRO (4-3-3): Guerri; Mariucci, Borgo, Gorini, Del Siena; Civilleri (6’st Locchi), D’Angelo, Pauselli (40’st Piermarini); Buzzi (27’st Bologna), Longo (13’st Essoussi), Ferri Marini (35’st Simeone). A disp.: Patata, Della Spoletina, Brizzi, Mariotti. All.: Bricca.

ORVIETANA (4-4-2): Marricchi (34’st Rossi); Caravaggi, Vignati, Congiu, Lorenzini (35’st Veneroso); Osakwe (25’st Marsilii), Ricci, Orchi (32’st Greco), Gomes (13’st Fabri); Manoni, Santi. A disp.: Siciliano, Carletti, Chiaverini, Sforza. All.: Fiorucci.

ARBITRO: Faye di Brescia (Aureli di S. Benedetto T. – Irimca di Rovigo).

MARCATORI: 13’pt Congiu (O), 14’pt Ferri Marini (S), 22’st Essoussi rig. (S).

NOTE: ammoniti: Pauselli, Essoussi Gorini (S), Manoni (O). Angoli: 6-5. Recupero: 1-6.

Sarebbe grave se la lezione dell’anno scorso, partenza disastrosa, non avesse insegnato niente. A differenza di quello che sta succedendo adesso c’era il noviziato, scotto da pagare in un campionato diverso e molto più complesso. Apparirebbe, altresì, un errore affermare che l’Orvietana 2022/23 giocasse male, ma, tutt’altro che trascurabile, dimenticare che i punti finivano per prenderli sempre gli avversari. La campagna acquisti era stata abbastanza contrastata per alcune per difformità di vedute già emerse, poco dopo l’inizio della preparazione.

Parimenti, escludendo la prestazione con il TAU Altopascio nella partita inaugurale, definita univocamente “sottotono”, a Sansepolcro in Coppa e ieri in campionato, la squadra di Fiorucci, globalmente, non si sia espressa in maniera subalterna ai bianconeri usciti, peraltro, vincitori.
Quella che stiamo vedendo è un’Orvietana “volatile” nella quale a momenti più che sufficienti si alternano altri che autorizzano a meditare. Sta di fatto che in tre partite, ad altrettante reti messe a segno fa riscontro un passivo dei sei goal subiti. Colpa dei difensori, responsabilità di un centrocampo non ancora ben registrato, attaccanti che non trovano la porta, identità di gioco che fatica a essere assimilata? Forse di tutto un po’. E’ pensiero comune il “credo” , con freccia che punta verso l’alto, sul tasso di qualità della rosa messa insieme quest’anno.
Molto bene. Se l’informazione è corretta e in assenza di un’augurabile crescita, si dovranno confrontare la compatibilità delle singole caratteristiche con quanto chiede l’allenatore.
Impulsivo e fuorviante, dopo soli 270 minuti giocati per i tre punti, gettare la croce addosso a questo o quell’altro, pur se le aride leggi della matematica contemplano uno zero punti quale padre responsabile di pensieri cattivi. A Sansepolcro, la squadra è partita con un’idea di gioco poi modificata in corso d’opera causa gli eventi. Le due reti al passivo sono nate, la prima su palla inattiva con palla calciata dalla bandierina, l’altra da un rigore provocato, forse, dall’ingenuità di un giovane difensore. Va, ad ogni modo, riconosciuto come i biancorossi abbiano creato le situazioni migliori. Non finalizzate o rimaste in gola, strozzate dalle parate del portiere avversario che sempre e comunque è, però, fa parte degli undici. Come, non va trascurata la forte sensazione che il Sansepolcro, una delle matricole, troverà difficilmente posto nel gruppo dei migliori, senza sottovalutare lo zero a zero del TAU Altopascio, corsaro a Orvieto, nell’esordio interno con il Montevarchi. Sono soltanto riflessioni, magari neppure degne di considerazione.

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