I fatti lo confermano: la linea di governo portata avanti dall’Orvietana è giusta. In una realtà che conta qualcosa meno di ventimila anime, dati anagrafici che fanno proliferare RSA e simili in un bacino d’utenza povero anch’esso di risorse umane, il gran risultato della prima squadra in serie D (a un passo dai play off), il primo posto, ufficioso ancora per poco, nella classifica “Giovani D Valore” (50.000 € destinati a coprire le spese federali fino a esaurimento) rappresentano qualcosa di veramente importante. Il Presidente Biagioli loda tutti, indistintamente e riassume in questi termini i principi da cui sono partiti gli input per arrivare a tanto:
“Solo una piccola premessa. Il sottoscritto tiene, e molto, al settore giovanile, che-che ne possano pensare o dicano alcuni che hanno sempre la necessità di alzare un po’ di polvere. La quale da solo un po’ di fastidio agli occhi senza intaccare la bontà per quanto fatto e di cui le classifiche ne sono testimonianza. Parlano, a nostro favore, le numerose convocazioni per le varie rappresentative, anche se, non sono per nulla convinto sui criteri seguiti. MI dovrebbero spiegare come si può, lasciare a casa ragazzi già con esperienze in serie D o lo stesso capocannoniere in campionato. Non è un caso, che l’Umbria vada sempre fuori ai primi turni.
Detto questo, per rispondere alla domanda, metto al primo posto il successo per l’essere riusciti a stabilire la connivenza pacifica fra prima squadra e settore giovanile. Stanno insieme e con reciproca soddisfazione. Sento , in giro, che da altre parti ancora non succede. Probabilmente, perché non viene dato il giusto valore ai soldi. Il settore giovanile ha un costo, quindi, devi trovare la formula per far rendere questi soldi. Non guadagnare, per carità, ma far crescere meglio i ragazzi perché possano arrivare alla prima squadra o trovare sbocchi confacenti alle loro aspirazioni. Con quali strumenti? Lavorando meglio a partire dai più piccini e mettere al bando le incomprensioni e le gelosie fra tecnici. Sono fattori essenziali, unitamente ad investimenti sempre più importanti nei limiti delle possibilità. Rendetevi conto, a titolo d’esempio, di cosa costino quattro pulmini con autista in giro per il comprensorio e oltre”.
Da quanto stai raccontando, l’Orvietana, da 115 anni patrimonio della comunità, è una delle cose che, in questo momento, a Orvieto funziona. Ciò, a giudizio del Presidente, ha dato il via a fenomeni particolari?
“ Non credo. Però, nel fatto che le cose vanno discretamente, c’entra il tipo della gestione, di tipo aziendale che ha contribuito a consolidare il rapporto con gli amici che mi sono vicini da quando è iniziata questa avventura. Piuttosto, confermerei le critiche alla Federazione sulla questione contratti che rischia di far saltare il banco se solo sbagli qualche giocatore. Se il rendimento delude le aspettative ti rimane a libro paga tutta la stagione per il modo in cui funzionano le aperture di mercato. Chiudo, e so già di dover mordere per l’ennesima volta la lingua, con un po’ di delusione con l’Amministrazione comunale per qualche fatto recente sul quale conto di non dover tornare. Ricordo, l’hai già detto tu, che l’Orvietana è patrimonio cittadino. Adesso c’è Biagioli, domani chi lo sa”.

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