Per l’Orvietana, rinfrancata e rigenerata dalle ultime prestazioni, in progressivo crescendo, c’è la trasferta a Cannara. Campo ostico, al cospetto dell’attuale terza della classe, dopo la sconfitta di domenica scorsa con la Subasio, altra pretendente al trono sul quale siede adesso il Bastia. Una battuta d’arresto, le cui ferite, se non completamente rimarginate, fanno ipotizzare un piccolo aiuto involontario ai biancorossi di Fatone. C’è, però, un’altra chiave di lettura, per l’ipotesi di un Cannara inferocito, in modo tale da costituire, per davvero, una brutta gatta da pelare. La partita non sarà, in ogni caso, facile e per tentare di venirne a capo servirà un’Orvietana super. Abbastanza simile quella vista all’opera, per lunghi tratti, nella vittoriosa contesa con la Voluntas, sebbene a Fatone piaccia rimarcare come l’inizio della riscossa vada ricercato nella trasferta col Ventinella. Come capita da un po’ di tempo a questa parte, il tecnico avrà disponibili tutti gli effettivi. Si allarga il ventaglio per le scelte, ma, la soluzione più conservativa appare come la più probabile. Perché, ad esempio, il pacchetto arretrato, con il decentramento di Avola e l’impiego, a tempo pieno, di Viviani al centro della difesa, ha dato al reparto un’apparenza più granitica e poco propensa a smagliature. Va meglio il centrocampo, perché Bernardini e più ancora Cotigni, con il più giovane veramente al top, offrono a Locchi l’opportunità, perché ne possiede i polmoni, di proporsi quale guastatore. Davanti, Polidori ha finalmente ritrovato la strada che porta in paradiso. Prima conseguenza, un’ascesa vertiginosa delle preoccupazioni per quelli incaricati di difendere, poiché costretti a destinare qualche attenzione in più all’ex infortunato, con ripercussioni positive sui compagni di linea, meno soggetti a marcature che tolgono il respiro. Dirigerà Frizza di Perugia, con Costantini e Salari quali assistenti.