E’ stato presentato questo pomeriggio, presso il Circolo Scherma Terni, il progetto “Nastro Rosa – La scherma è speciale, scendi in pedana con noi”

Il sodalizio ternano è infatti tra i club che hanno aderito all’iniziativa a seguito del bando promosso da Sport e Salute e nell’ambito del quale la Federazione Italiana Scherma è risultata vincitrice e aggiudicataria del sostegno per diverse progettualità di promozione dell’attività sportiva. Il programma “Nastro Rosa” a Terni si svilupperà in collaborazione con l’Associazione LILT ternana, la FIS e il Circolo Scherma Terni, attraverso lezioni di scherma terapeutica dedicate a donne che hanno subito interventi al seno. Un’attività che dà benefici importanti, testimoniati da studi scientifici ad hoc.

Il presidente del CSTR Alberto Tiberi ha aperto l’ incontro ringraziando tutti coloro che sono intervenuti per la realizzazione dell’ iniziativa Nastro Rosa.

Il primo intervento è stato quello del Dott. Salvatore Sanzo dirigente della’ area sport di Sport e Salute che ha esordito dicendo: “La nostra è una società che nasce per promuovere le politiche sportive di base per la salute e questo progetto avvolge le nostre finalità. Cercheremo di finanziare iniziative di questo tipo, andando ad incrementare il numero di persone che praticano sport. Quando le istituzioni pubbliche si coalizzarono insieme a quelle private ed alle istituzioni si creano lavori belli e di lungo respiro come quello che stiamo presentando oggi. Sport e Salute continuerà a contribuire economicamente per il sostegno di queste idee".

A seguire Vincenzo De Bartolomeo Vicepresidente della FIS: “A nome della Federazione Italiana Scherma voglio ringraziare Sport e Salute per aver messo in atto un pacchetto complessivo di iniziative a favore della nostra società, mostrando sensibilità nel capire il momento storico che stiamo vivendo. La FIS si è inserita in questo progetto prendendo spunto dalla Francia, inizialmente in modo dilettantistico ma con il passare del tempo costruendo un qualcosa di più concreto. L’ obbiettivo è quello di unire tutte queste realtà territoriali e avviare un progetto formativo per ampliare e dialogare con il mondo scientifico. Sappiamo che la scherma fa bene all’ aspetto fisico e psicologico ed ha una valenza che va oltre alla dimensione sportiva. I medici insieme agli psicologi dovranno aiutare l’ inserimento delle donne all’ interno di questo progetto ma anche tutti noi, in modo che questa esperienza possa diventare motivo di orgoglio per tutto il movimento schermistico italiano”.

E’ stata poi la volta della dottoressa Luigia Chirico presidente LILT Terni: “La LILT è un ente nazionale che ha come scopo la prevenzione che si dirama con la sedi provinciali. Questo progetto rientra nella prevenzione terziaria, ovvero quello di reinserire le donne che hanno subito degli interventi all’ interno delle attività quotidiane. Riabilitarle, in questo caso con la scherma, e contemporaneamente dare loro un supporto psicologico per far loro tornare a vivere la società. Lo sport insieme ad una sana alimentazione riduce notevolmente il numero delle recidive. Nel caso del tumore alla mammella si può arrivare anche ad un 30% della riduzione della malattia. Questo significa che sarà minore il numero delle donne che si riammaleranno e che verranno considerate guarite. La LILT interverrà cercando di aiutare il Circolo a scegliere le donne adatte a praticare questo sport per l’ idoneità. In seguito verrà offerto un supporto, per tutta la durata del corso, nutrizionistico e psicologico”.

Il quarto intervento è stato quello del maestro Leonardo Sciarpa: “Io sarò il responsabile referente di questo corso che nasce oggi a Terni, ma che seguo già da anni in varie parti d’ Italia grazie alla collaborazione con la collega Cinzia Sacchetti maestra di scherma e pioniera di questo settore. Gli studi rilevano che i movimenti effettuati con la scherma , in particolare con la scherma di sciabola, possono essere di notevole aiuto in quella che è la riabilitazione di tutta la muscolatura interessata dopo un intervento di mastectomia. La sciabola prevede una serie di movimenti più ampi con delle rotazioni particolari e questo si avvicina molto all’ aspetto medico. Successivamente emerge il punto di vista sociale come l’ aggregazione e la possibilità di rompere il muro di solitudine che si crea a seguito di una malattia ed un intervento cosi invasivo. Anche io ho vissuto questa esperienza, mia moglie ha subito una mastectomia per un tumore. Questa mia esperienza mi ha spinto a credere fortemente in questo progetto. I corsi verranno svolti con cadenza di due ore settimanali, le donne che approcceranno alla scherma verranno inserite a tutto il discorso schermistico generale fino ad arrivare ad una buona maestria nell’ adoperare l’ arma in questione. Si creerà , grazie a tutto il team, un percorso di screening, controllo e ricerca legato all’ iniziativa”.

E’ stata poi la volta dell’aspetto scientifico con il senologo Alessandro Sanguinetti: “La scherma è uno dei due sport che meglio si applica al principio del recupero delle donne operate al seno, perché iniziato con determinate accortezze e competenze è uno sport che si presta all’ armonia, cosi come il canottaggio. Sono due attività che non sottopongono a grossi stress il cingolo scapolo omerale oltre che alla riabilitazione muscolare della parete toracica interessata in questo tipo d’ interventi. All’ inizio il supporto sarà la certificazione dell’ adeguatezza o meno nel fare attività sportiva, in seguito sarà possibile visualizzare quanto la stessa inciderà sul miglioramento del metabolismo delle donne a prescindere che siano operate o meno”.

La dottoressa Roberta Deciantis psicologa e psicoterapeuta dell’azienda ospedaliera di Terni ha analizzato l’ aspetto psicologico: “Lo sport applicato a questo tipo di situazione è ad oggi un passaggio ulteriore nell’ immagine corporea della donna ed è importante sottolineare l’ evoluzione. Siamo di fronte alla possibilità di usare l’ attività sportiva come supporto alla psicoterapia, la scherma è utile perché è individuale e da l’ idea del combattimento che si riflette nel superare la malattia. Si può prevenire in anticipo prevenendo tutti i disagio successivi”.

Francesa Maria Facioni ha concluso con una testimonianza personale: “Ho subito una mastectomia con sfruttamento ascellare nel novembre del 2020 e sono qui a conferma di tutto ciò che è stato detto. Dopo l’ operazione sono diventata mancina per paura di riutilizzare il braccio destro e devo dire che la scherma mi ha aiutato ad affrontare tutto il percorso oncologico, mi ha insegnato a tirare fuori la forza per affrontare le sfide a rialzarmi dopo una caduta. Consiglio questo sport a tutte le donne che sono state operate al seno”. Francesca Facioni è una delle atlete più apprezzate del Circolo Scherma Terni della categoria master.

La presentazione apre la strada ad un Open Day previsto per il 1 aprile 2023 in cui verranno illustrate le prerogative dell’ iniziativa

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