Prosegue la polemica a distanza tra il Coni e la Ternana Femminile nata da un'esternazione di Stefano Lupi sul Palazzetto dello Sport alla cerimonia di consegna delle onorificenze Coni.

In realtà tutto nasce a ottobre dopo alcune dichiarazioni dell'amministratore unico delle Ferelle Raffaele Basile. Anche in seguito a quelle Lupi aveva risposto. Ma la polemica è divampata solo negli ultimi giorni. Breve riepilogo delle puntate precedenti.

15 ottobre 2016 - Raffaele Basile: "O si accelera il Palazzetto o porto via la Ternana Femminile"

28 novembre 2016 - Alle elezioni Uisp Lupi risponde: "Non sottostiamo ad alcun ricatto"

11 gennaio 2017 - Alla consegna delle onorificenze, Lupi: "Il Palazzetto è di tutti gli sport"

12 gennaio 2017 - Damiano Basile: "Stupide e inutili dichiarazioni"

14 gennaio 2017 - Lupi: "Parole volte a dividere"

Dopo la lettera aperta del delegato del Coni Terni, in risposta al dg delle Ferelle Damiano Basile, arriva la risposta di quest'ultimo.

Sig. Lupi,

Non mi dilungherò molto nella risposta perché come tutti i dirigenti di campo non ho tempo per le diatribe su internet o sulla carta stampata. La sua risposta si commenta da sola, visto l'elenco di insulti e offese che con tutta probabilità dimostrano che è uno di quei personaggi della vecchia Italia che guarda dall'alto in basso le persone comuni e che si diverte a sentenziare su questo o quello. Per me parlano i fatti: aver portato con il mio lavoro da direttore sportivo gioie e orgoglio nelle case dei ternani. A 36 anni sono diventato uno dei migliori direttori sportivi del calcio femminile scoprendo talenti che hanno portato risultati importanti anche per la nazionale italiana. Quello che vedo nello sport come nella vita di tutti i giorni in questa Italia è gente in giacca e cravatta che si loda e si sbroda solo perché proveniente da una generazione opulenta e basata sui favori di casta. Io con la mia famiglia abbiamo portato, senza appoggi di nessun tipo, i fatti a Terni solo con il lavoro e le nostre forze, e lo abbiamo fatto conquistando l'amore e l'affetto della gente, quella vera. Dove era lei quando con architetti, geometri e Assessore giravamo la città, o vagliavamo idee, progetti e possibilità sul nuovo Palasport? È venuto mai a prendere il freddo per capire se una zona della città era meglio di un'altra? No. Io invece si e da più di cinque anni. E badi bene non l'ho fatto in giacca e cravatta al caldo, ma stando spesso in tuta rimboccandomi le maniche, non consegnandomi premi da solo o peggio ancora mettendo la scusa di consegnarli in mezzo a comuni sportivi strumentalizzandoli per poi sputare sentenze senza senso. Dia retta al mio consiglio, prima sborsi soldi per Terni e si dia da fare per far gioire la gente comune, quella che tutti i giorni si alza per lavorare alle sei, e poi forse potrà parlare di noi. In ultimo preciso che non ho mai asserito nel mio post che non ci avevate invitato, anzi ho chiesto anche una rettifica a riguardo (il portale può confermare). Infine per chiudere mi scuso con lei se le rispondo in modo troppo colloquiale, ma preferisco farmi capire dalla gente comune piuttosto che da chi ama, imbellettato, sputare sentenze con una giacca e una cravatta. I tifosi e la gente si sono stufati di quei dirigenti come voi. Noi lavoriamo purtroppo solo per l'amore incondizionato che abbiamo per la gente di questa città e della maglia della Ternana, perché se fosse stato per i vertici ce ne saremo andati da tempo. Ritengo però che la gente merita persone come noi, che alla domenica li rende fieri di essere ternani e di tifare il rossoverde ed è per questo che siamo rimasti. E se in passato ho sbagliato per troppo amore, ho pagato di tasca mia sempre, senza nascondermi. Come la gente vera è abituata a fare. Se vuole parlarci ci trova domenica al Di Vittorio, ma si prepari perché non siamo in due, ma un "popolo", quello che ama questa città e questi colori senza un interesse di casta o economico.

Damiano Basile

Non sembra una vicenda destinata a chiudersi in tempi rapidi. Ma sebbene per dovere di cronaca riportiamo ogni dichiarazione, l'auspicio è che il buon senso suggerisca a tutti di cercare i necessari chiarimenti nelle sedi opportune.