Chi è entrato al Muzi, a partita iniziata, avrà avuto il dubbio, legittimo, di aver sbagliato indirizzo o, comunque, di assistere ad una partita diversa da quelle proposte, normalmente, dalla quarta Serie nazionale. Perplessità svanita successivamente, quando, nel secondo tempo l’Orvietana è tornata a essere se stessa. Silvano Fiorucci non disconosce la pochezza della prestazione nella parte iniziale, paragonandola solo al primo tempo di Orvietana vs Altopascio nella prima di campionato:
“Proprio così. A mio giudizio, però, sono state le uniche due volte nelle quali la squadra si è espressa al disotto della media. In qualsiasi altro momento delle nove gare a oggi giocate ho visto una squadra in crescita, in modo lento ma costante. Non bisogna avere la memoria troppo corta, dimenticando il rinnovo, quasi totale, determinato dalle defezioni di tanti titolari della passata stagione. Serve, ancora, avere un po’ di pazienza, ma, come ho già detto e ripetuto in più occasioni, credo nella bontà dell’organico e, in egual misura ho la convinzione di centrare l’obiettivo salvezza”.
Nove giornate non sono tante, ma probabilmente sufficienti per una prima valutazione sul girone E:
“In questo momento il termine più appropriato è . Chiaramente, vi sono formazioni di caratura superiore che finiranno per venir fuori. Però, anche loro, al momento stanno faticando parecchio. Le restanti e tra queste l’Orvietana credo poterle mettere sullo stesso piano, comprese quelle che chiudono la classifica. Sbagliato e in ogni caso inutile suddividere le partite, tra facili e difficili. Ciascuna fa storia a sé ed è per tale motivo che va evitato enfatizzare troppo un successo, come ingigantire la delusione in caso di sconfitta”.
Diciamo pure che, la troppa “passione”, ha portato qualche spettatore, ma solo nel primo tempo, ad andare sopra le righe con le critiche:
“ Vedi, nel calcio ci sta tutto, critiche comprese. Importante non sia un atteggiamento prevenuto, anche se, non penso che a Orvieto si arrivi a tanto. Qualcosa ho udito e, anche in ragione di ciò, nell’intervallo ho solo predicato calma e incoraggiato i ragazzi. Che, non essendo di legno, erano stati i primi a rendersi conto che le cose non andavano e bisognava reagire. Mi devi credere, è veramente un bel gruppo. Faticano, si applicano, sono convinti di avere un credito con la fortuna. Tutti, compresi quelli meno utilizzati, hanno voglia di continuare a lottare. L’allenatore, che sarei io, fa le sue scelte nella massima tranquillità. C’è dialogo e ci capiamo a volo”.
La trasferta a Poggibonsi è già dietro l’angolo. Luca Ricci, il capitano, potrà farcela?
“Ancora non posso risponderti, però, nelle ultime ore la caviglia stava un po’ meglio. La situazione resta da valutare, altresì la condizione generale. Tre partite in otto giorni sono tante e non posso ancora scartare l’idea di qualche avvicendamento. Ripeto, cambiare non è una preoccupazione. Chiunque dovesse subentrare saprà farsi valere come già capitato. Quanto al prossimo avversario confermo quanto già detto. Andremo a Poggibonsi per giocarcela, senza fisse particolari”.

Foto: Orvietana Calcio

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