"Durerà molto, almeno fino all'estate. E prima di ottobre niente stadi". Così Pierluigi Lopalco ordinario di Igiene a Pisa, per molti anni a Stoccolma dove ha coordinato le strategie vaccinali per il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, che ora guida la task force della Puglia contro il Covid-19.

Su Repubblica, alla domanda quanto durerà l'emergenza, Lopalco dice: "Non poco. Su questo bisogna essere molto chiari con la gente. Ho sentito dire cose incredibili anche a chi ha la responsabilità del ruolo: il ministro dello Sport ha dichiarato che il campionato di calcio potrebbe riprendere ai primi di maggio, a porte aperte o a porte chiuse. Ma di che parliamo? Prima di ottobre penso sarà impossibile riavere gente allo stadio. La mia previsione è che le misure restrittive dureranno almeno fino all'estate: ci potrà e dovrà essere una mitigazione delle misure, torneremo a lavorare, a uscire, ma si dovrà fare tutto con molta calma e cautela".

Questo mentre il mondo del calcio si interroga su quando e come riprendere l'attività sportiva, enfatizzando con toni drammatici "l'ipotesi estrema: in campo a giugno e luglio", evidentemente ancora non consapevole di quello che sta accadendo in Italia e nel mondo. Le ipotesi su come concludere il campionato tengono banco sulle colonne della Gazzetta dello Sport: "In Serie C i gironi A e B devono giocare 11 giornate (il C solo 8) e 6 recuperi, le finali di Coppa Italia, più i 10 turni dei playoff e 2 dei playout. Non c'è dubbio, l'idea è finire a luglio è scontata". Repubblica scrive che: "Lotito avrebbe voluto in campo Lazio e Salernitana fin da lunedì prossimo. Della sua linea erano anche Lecce e Cagliari, che alla fine si sono resi conto dell’impossibilità – se non addirittura della rischiosa follia – di mandare i calciatori a lavorare sul campo. Il Napoli sul sito ufficiale annuncia che la squadra riprenderà mercoledì 25 con una seduta mattutina. Del resto il decreto legge del 9 marzo consente in maniera esplicita gli allenamenti degli atleti professionisti, al chiuso o all’aperto, purché in condizioni di sicurezza e dunque sempre, come minimo, a distanza di un metro".

L'ipotesi prospettata per la Serie C prevede la ripresa domenica 3 maggio (in campo tutti e tre i gironi) con la 31° giornata, poi mercoledì 6 maggio la finale di andata di Coppa Italia tra Ternana e Juventus Under 23 ed i recuperi della 27° giornata dei gironi A e B. Domenica 10 maggio 32° giornata per tutti e tre i gironi, mercoledì 13 maggio recupero della 28° giornata per i gironi A e B, domenica 17 maggio 33° giornata per tutti e tre i gironi, mercoledì 20 maggio finale di ritorno di Coppa Italia Juventus Under 23-Ternana. E ancora domenica 24 maggio 34° giornata per tutti, mercoledì 27 maggio recupero della 29° giornata per gironi A e B, domenica 31 maggio 35° giornata per tutti, mercoledì 3 giugno recupero della 30° giornata gironi A e B. Gli ultimi tre turni dei tre gironi si dovrebbero così tenere domenica 7 giugno, mercoledì 10 giugno e domenica 14 giugno. Poi sarebbe la volta dei playoff: primo turno fase a gironi mercoledì 17 giugno, secondo turno fase gironi e andata dei playout domenica 21 giugno, primo turno fase nazionale in gara di andata e ritorno mercoledì 24 e domenica 28 giugno con anche il ritorno dei playout. Arriviamo così a mercoledì 1° e domenica 5 luglio con andata e ritorno del secondo turno della fase nazionale. Semifinali mercoledì 8 e domenica 12 luglio. Finale di andata mercoledì 15 luglio e finale di ritorno domenica 19 luglio. Tutto questo, ovviamente, significherebbe far riprendere gli allenamenti a metà aprile, dopo oltre un mese di stop.

La Stampa, invece, apre con una previsione shock: "Finire il campionato è un'ipotesi sempre più remota. Per la prima volta, da quando è iniziata questa drammatica emergenza nazionale, anche la litigiosissima assemblea dei club di Serie A è smarrita davanti agli impressionanti numeri di vittime e contagi che investono il Paese. Finora, anche per dare un senso di speranza agli italiani con la ripartenza dello sport più amato, la fiammella era stata tenuta accesa in mezzo a tante polemiche. Da ieri, qualcosa è cambiato".

Il difensore della Ternana, Dario Bergamelli, originario di Alzano Lombardo, ha dichiarato al Corriere dello Sport: "Credo sia difficile ricominciare in tempi brevi. Non mi rendo conto dei tempi, anche se ovviamente spero che la situazione migliori. Ma ora come ora, temo che si vada per le lunghe". L'ex allenatore e giocatore di Bari e Monopoli, Massimiliano Tangorra, alla Gazzetta dello Sport ha espresso la propria perplessità circa la possibilità di tornare a giocare in questa stagione. Il direttore generale della Viterbese, Diego Foresti, è tornato a Bergamo dalla sua famiglia e, intervenuto telefonicamente sulle frequenze di TeleLazioNord, ha dipinto un quadro drammatico: "La situazione è surreale, perdiamo amici e conoscenti tutti i giorni".

Il dibattito tocca ovviamente anche il discorso degli stipendi dei calciatori: dall'ipotesi del congelamento degli emolumenti di marzo fino all'abbattimento del 20-30% dei compensi. La Lega di Serie A si appella al Governo per trovare una soluzione (come se non ci fossero altre priorità in questo momento) ed il presidente dell'Aic Damiano Tommasi dice: "Siamo disposti a parlarne, ma non adesso. La riduzione? I primi interessati alla sostenibilità sono i giocatori". Mentre l'avvocato Mattia Grassani si affretta a puntualizzare che: "Gli stipendi ora possono essere sospesi. E' impossibilità sopraggiunta. I club sono sciolti dall'obbligo".

Intanto il presidente di Lega Pro, Francesco Ghirelli, dopo aver ringraziato il presidente dell'Avellino per averlo convinto ad essere presente al Partenio nell'ultima gara di campionato giocata a porte chiuse quando aveva sottolineato che "il calcio ha un ruolo sociale ed è giusto giocare per regalare alla gente un attimo di distrazione" fa sapere ai giornali di aver costituito nel frattempo il comitato di crisi Covid-19, una unità permanente costituita per "operare attraverso quattro cantieri prioritari e sinergici: stimare i danni per i club in termini di maggiori costi e minori ricavi, formulando diversi scenari che prevedono dal posticipo delle competizioni ad ogni altra possibile ipotesi con una proiezione sull'avvio della prossima stagione su cui è ragionevole si proiettino ancora le problematiche dell'epidemia. Anche alla luce delle nuove regole del Codice della crisi d'impresa, che rischia di creare un cortocircuito e mettere in fuorigioco numerose società".

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